Cronaca dal convegno all’Università degli Studi del Molise: “Il contrasto alla criminalità economica, nel quadro delle politiche per la Legalità”. Michele Pappone, dalla Facoltà di Giurisprudenza. Campobasso, 7 aprile 2011.

Campobasso, Facoltà di Giurisprudenza – “Il contrasto alla criminalità economica  nel quadro delle politiche per la legalità”“, è il titolo del Seminario di Studi che si è tenuto oggi 7 Aprile, ore 16:00, nell’Aula Vincenzo Cuoco  dell’Università degli Studi del Molise, al quale hanno collaborato, oltre alle istituzioni accademiche, anche il Comando Regionale della Guardia di Finanza, l’Ordine degli Avvocati di Campobasso e l’Associazione Forense Campobassana.
Al Seminario oltre al Rettore Giovanni Cannata, hanno contributo autorevoli personaggi del mondo accademico, ed i vari operatori del settore, come: Gianmaria Palmieri , Preside della facoltà di giurisprudenza ;Onorato Bucci , Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ;Giuseppe Reale, Stefano Fiore, Agostino De Caro, Giovanni Di Giandomenico,  Università degli Studi del Molise, Fernando Verdolotti, Comandante Regionale della Guardia di Finanza, avv. Demetrio Rivellino, presidente Ordine degli Avvocati di Campobasso, e il dott. Raffaele Cantone, giudice presso il massimario della Corte di Cassazione.


 Il convegno, che ha visto la notevole presenza non solo degli addetti ai lavori ma altresì degli studenti dell’ateneo Molisano, ha illustrato lo stato attuale dell’impianto normativo volto al contrasto del fenomeno della criminalità economica ed ha prospettato le vie possibili da adottare per far fronte alle lacune esistenti nel nostro ordinamento giuridico.
“Oggi il rapporto società e criminalità organizzata, quale la mafia – ha spiegato il giudice Cantone – viene costruito in termini di consenso, e l’economia è uno degli elementi che favoriscono tale rapporto consensuale. E’ importante – ha aggiunto nel suo intervento – capire che spesso le misure repressive non sempre si mostrano soddisfacenti. La via maestra sarebbe quella di intervenire in via preventiva, e magari revisionare anche lo statuto dell’imprenditore, al fine di dissolvere meglio il binomio impresa-mafia, che ormai sempre più prende piede nella nostra realtà”.

Ringraziamo l’autore di questa precisa cronaca, direttamente dal convegno:
Michele Pappone (Rappresentante degli studenti all’interno del Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza).

“Il contrasto alla criminalità economica, nel quadro delle politiche per la Legalità”. Giovedì 7 aprile 2011, ore 16: aula Magna “Vincenzo Cuoco”, Università degli Studi del Molise, Facoltà di Giurisprudenza, Campobasso.

L’Università degli Studi del Molise in collaborazione con il Comando Regionale della Guardia di Finanza, l’Ordine degli Avvocati di Campobasso e l’Associazione Forense Campobassana, organizza un incontro sul tema: “Il contrasto alla criminalità economica, nel quadro delle politiche per la legalità”.
Il convegno, che sarà aperto dal Magnifico Rettore, Prof. Giovanni Cannata, e delle Autorità accademiche e istituzionali, tra cui il Preside della Facoltà di Giurisprudenza, prof. Gianmaria Palmieri, il Direttore del Dipartimento S.G.S.A., prof. Onorato Bucci.
Il tema della “criminalità economica” risulta essere un tema che sfugge a circoscrizioni ben precise.
La prima concettualizzazione dell’idea di criminalità economica, attribuita al criminologo americano E.H. Sutherland, fa esplicito riferimento ai soggetti che commettono crimini economici.

Nella sintesi del pensiero di Sutherland, diffusasi in letteratura, il crimine economico viene visto come “delinquenza delle classi superiori o dei colletti bianchi, cioè di professionisti rispettabili o almeno rispettati …” (Sutherland 1940).
A discutere di tali scenari vi saranno autorevoli relatori: i proff. Stefano Fior, Agostino De Caro, Giuseppe Reale della Facoltà di Giurisprudenza, il Procuratore Capo di Campobasso, Dott. Armando D’Alterio, il Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Generale Fernando Verdolotti ed il Dott. Raffaele Cantone, Magistrato presso il Massimario della Corte di Cassazione. Il Dott. Cantone, nella sua ultima opera “I Gattopardi”, affronta in maniera delicata il tema: “Medici, architetti, commercialisti formano i ranghi delle nuove famiglie: sono i Gattopardi, le figure a cui le mafie si stanno affidando”.  Da ciò si evince che le premesse per un intervento che coinvolgerà non solo l’attenzione del mondo universitario, ma andrà oltre tali confini, sono ormai in procinto di esser soddisfatte.
Le conclusioni saranno affidate al Prof. G. di Giandomenico.
Al termine , sarà possibile uno spazio utile per eventuali interventi da parte del pubblico.

Ringraziamo Michele Pappone (Rappresentante degli studenti presso il consiglio della Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi del Molise), per il suo perfetto comunicato stampa!!

Noi tutti di “Contro le mafie”, plaudiamo a questa splendida iniziativa, inviando un grossissimo “in bocca al lupo” a Michele ed a tutti gli studenti di questa Università (anche per la loro futura carriera), nonchè Facoltà sempre “attiva”,  ricordando un’affermazione del Dott. Cantone, intervistato in occasione dell’incontro “Legalità alla prova”, tenutosi nel 2010, con gli studenti di un’altra Università, la “Cattolica” di Brescia, affermazione che allo stato, sentiamo ancora più “attuale”:

“Oggi le mafie vanno aggredite sopratutto per le loro capacità tentacolari nel mondo dell’economia. Sul piano della repressione sono stati fatti grandissimi passi avanti, molto meno su quello della prevenzione. Credo che si dovrebbero mettere in atto una serie di strutture di prevenzione dell’infiltrazione mafiosa nel mondo dell’economia, in questo momento in particolare, che è un momento di crisi, dove c’è il rischio che capitali mafiosi possano essere utilizzati per l’immissione in un circuito economico che ha bisogno tantissimo di denaro. In questo momento, le istituzioni di controllo, la Banca d’Italia, l’ufficio italiano cambi, la Consob… mi auguro che stiano facendo il controllo su quali soldi stanno girando nei mercati, perchè questo è un momento di grande pericolosità”.